Questa volta vogliamo portarvi a scoprire una nuova, dinamica e giovane realtà piemontese: i ragazzi di Farina ViVa. Sono un gruppo di amici e contadini che da pochissimo tempo ha iniziato questa nuova avventura dove la parola d’ordine è qualità!
Farina ViVa e il Piemonte, quanto la nostra regione ha influito su questo nuovo progetto e nelle scelta di cominciare questa nuova avventura?
Il Piemonte è stato importantissimo per noi, perchè è stato il nostro punto di partenza anche se questo territorio non è particolarmente vocato alla produzione di grano, infatti non è stato facile, inizialmente, partire con la produzione di grano di qualità ma alla fine con l’impegno ci siamo riusciti. Per noi è che un punto di partenza, adesso la nostra intenzione infatti è di estenderci e andare oltre al Piemonte, abbiamo infatti stipulato un accordo con un gruppo di agricoltori della Basilicata per la produzione di grano duro e di questo siamo molto orgogliosi, perchè vogliamo che ViVa sia un modello nel modo di concepire l’agricoltura e dove l’agricoltore ritorna a produrre davvero del cibo e non delle commodity che vanno poi a finire nel mucchio perdendo così di valore.
Le vostre farine sono macinate con la pietra lavica e tra le varie farine spicca quella di mais che è integrale, potete dirci di più sulla varietà che usate e su questo metodo di macinatura?
Come varietà abbiamo scelto la Tipo Marano 1 che è una varietà moderna e questo lo vogliamo sottolineare anche se è una scelta un po’ impopolare oggi; abbiamo deciso di non seminare una varierà antica perchè per quelle che sono le nostre conoscenze, ma soprattutto quelle della facoltà di agraria dell’università degli studi di Torino con cui abbiamo redatto un disciplinare di coltivazione, è una varierà più resistente alle malattie che implica quindi il minor utilizzo di agrofarmaci. Nonostante non fosse la più produttiva ne la più redditizia, era però la più buona e dato che il nostro obiettivo era produrre polenta e non generico mais, abbiamo scelto di produrre quella che ci piaceva di più.
La maciniamo a pietra lavica naturale che è una pietra durissima e che quindi possiamo permetterci di farla girare molto lentamente, la lenta lavorazione non surriscalda la farina, mantenendo intatte tutte le proprietà organolettiche e nutritive dl chicco.
Siamo curiosi, qual è la vostra farina preferita e perché
Sicuramente la farina integrale di grano tenero, perchè è quella in cui ritrovi proprio tutto il sapore del grano. Sembra quasi incredibile, ma aprendo il sacchetto riesci proprio a sentire il profumo del grano, cosa che nelle altre farine si è persa perchè i chicchi vengono lavorati molto perdendo tutte le loro proprietà. Io suggerisco sempre di utilizzarla oltre che per fare il pane, ovviamente, anche per la pasta fresca e scoprire quanto mantenga il suo sapore autentico che poi è quello che ritrovi nel piatto.
Puoi svelaci un segreto da utilizzare in cucina per preparare le vostre farine?
Ecco un piccolo suggerimento per i nostri amici per quanto riguarda invece la cottura della polenta che solitamente è una cottura molto noiosa: per 4 persone prendete circa 500 gr di polenta e due litri e mezzo di acqua.
In una pentola con il fondo spesso portate ad ebollizione l’acqua, una volta calda, salatela e versate a pioggia la polenta; mescolate a fiamma viva per 4-5 minuti. Quindi spegnete il fuoco, coprite con il coperchio e lasciate cuocere per 45-50 minuti a fornello spento. Non dovrete girarla ne controllarla. Farà tutto lei: buon appetito!