Oggi vi portiamo a Mombaruzzo, in provincia di Asti, nella Distilleria Berta, una delle distillerie storiche del Piemonte, dove da decenni vengono prodotte le pregiate grappe ma soprattutto il famoso Amaretto, ecco cosa hanno raccontato a noi di Shopiemonte:
Distillerie Berta e Piemonte, quando il nostro territorio ha influenzato la vostra azienda e quanto “Piemonte” c’è nei vostri prodotti?
Nel 2002, l’indirizzo dei Berta recupera il toponimo di Roccanivo e dalla storica sede di Nizza Monferrato, si trasferisce a Casalotto di Mombaruzzo. È così, che l’impresa cambia domicilio per spostarsi là vicino, dove inizialmente la prima generazione vi aveva dato l’avvio. Nasce una grande struttura costruita con sobrio senso della natura sulle colline del vino, nelle quali si inserisce serenamente la casa della grappa, sul cui fregio compare il nome della famiglia. Aperta e confortevole è decorata con gli stemmi di tutti i paesi circostanti, in cui le lavorazioni sono guidate con maestria artigianale. La cultura dell’accoglienza in casa Berta è di tradizione antica e preziosa, così come lo è da sempre lo spirito di unione e di collaborazione con quanti operano per il territorio. Eleganti, raffinate, sentimentali, sono le grappe di oggi e che piacevolmente vengono degustate nei salotti dell’azienda. Ecco quindi che la famiglia Berta apre le sale degustazione per offrire la più ampia offerta possibile di prodotti tipici del territorio. A Casalotto di Mombaruzzo trovano la loro vetrina le eccellenze e le tante prelibatezze enogastronomiche delle colline di Astesana: tra queste non mancano gli amaretti di Mombaruzzo prodotti dalle Pasticcerie Berta e dalla storica Pasticceria Moriondo Carlo e presentati oltre che nella veste classica anche nella nuova versione alla grappa e nelle squisite varianti alla nocciola, al caffè e ai frutti canditi. La famiglia Berta è da sempre convinta di avere un debito con il territorio, culla e motivazione di tutta la sua impresa agricola e artigianale prima, commerciale poi. I prodotti di questa impresa-famiglia non sono nati per caso, ma hanno ricevuto linfa da una terra collinare generosa e ne riflettono i valori e le sensibilità.
Cresciuti e alimentati da questo territorio, ci si sente in dovere di restituire questa dote, assicurando i valori della natura e della civiltà contadina ai visitatori e alle generazioni future.
Per dare vita al progetto ispirato a questi principi, si sviluppa per circa otto ettari, intorno all’attuale sede delle distillerie, un terreno acquistato nel corso degli anni dalla famiglia.
L’impegno per il territorio, per il nostro territorio, per quel territorio che è tra Langhe e Monferrato, diventa indispensabile, diventa un obbligo morale (per la famiglia Berta) nel momento in cui nel gennaio 2011 è stata ufficialmente presentata all’UNESCO la candidatura del sito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” per il prezioso riconoscimento dell’iscrizione all’interno della Lista del Patrimonio Mondiale.
La vostra distilleria è a Mombaruzzo, zona di produzione del famoso “Amaretto”, ci raccontate qualche curiosità su questo liquore così particolare e profumato?
La storia degli amaretti di Mombaruzzo inizia oltre 200 anni fa quando il mombaruzzese Francesco Moriondo, economo a casa Savoia si invaghisce di una fanciulla di origine siciliana, pasticcera presso la casa reale.
Tra le sue ricette la migliore è quella per la preparazione di un dolce a base di mandorle. Ritiratosi entrambi dalle dipendenze reali, Francesco Moriondo ritorna a Mombaruzzo e assieme alla compagna apre un piccolo laboratorio di pasticceria dove realizza e commercia questo dolce davvero prelibato, aggiungendo alla ricetta di partenza una piccola percentuale di mandorle amare, le Armelline che si estraggono dal noccio dell’albicocca.
Questa piccola nota amarognola è quella che ne caratterizzerà il nome, amaretti appunto. Il successo non tardò ad arrivare e dopo la prima metà dell’Ottocento i Moriondo ricevono numerosi premi, tra cui la medaglia d’oro alle esposizioni di Napoli nel 1882, Milano e Torino nel 1884, Roma nel 1887 e nel 1895. Al figlio Carlo spettò il compito di continuare la tradizione e farla pervenire intatta ai giorni nostri. Caratteristica di questo dolce fragrante è infatti la preparazione manuale con ingredienti naturali e privi di conservanti.
Gli amaretti sono prodotti senza farina e possono essere consumati anche da chi è intollerante al frumento. La storica Pasticceria Moriondo Carlo è entrata a far parte della famiglia Berta all’inizio del 2012, da allora la produzione del tipico dolce avviene a Casalotto di Mombaruzzo.
L’ Amaretto Di Mombaruzzo fa parte della nostra storia. La preparazione dei nostri liquori è stata influenzata dalle origini della nostra famiglia, radicate a Mombaruzzo, e dall’ingrediente principe dei tradizionali amaretti: la mandorla. Dalla sapiente miscelazione di alcol idrato, zucchero, aromi e infusi di mandorle, nasce questo fine liquore.
Siamo curiosi, tra tutta vostra produzione quali sono i tre prodotti a cui siete più legati e perché?
La prima è senza dubbio la nostra Riserva 70 anni: Una grappa nata in ricordo di Paolo Berta, che nel 1947 fondò la prima distilleria in Nizza Monferrato.
Ultimo di cinque figli, con grandi difficoltà e sacrifici, ha l’opportunità di studiare e mentre
Infuria la seconda guerra mondiale si diploma enotecnico nel 1947 ad Alba, proprio a lui è dedicata questa selezione speciale!
Il secondo prodotto è Solopergian: una grappa che nasce dalla sapiente unione di Tre Soli Tre, Roccanivo e Bric del Gaian 2005, invecchiate per 10 anni nella nuova cantina in botti da 1200 litri e barili da 100 litri.
SoloPerGian è la nostra storia, che abbiamo voluto raccogliere e custodire nel nuovo Museo Berta completamente rinnovato; ma è anche una Fondazione non profit che sarà un supporto per gli artigiani in difficoltà e un aiuto per i giovani che vorranno apprendere un mestiere.
L’ultima è grappa Roccanivo, la nostra prima riserva, per questo motivo siamo particolarmente legati.
Inoltre indica il luogo dove si trova la distilleria, Roccanivo. E’ il toponimo di questa collina che si trova a Casalotto, una frazione di Mombaruzzo e che significa “Rocca delle nuvole”.