Sapete che profumo ha la felicità? Provate ad abbassare il finestrino mentre percorrete una zona boschiva piemontese a maggio e lo capirete. Il profumo dolce e aromatico dell’acacia vi pervaderà regalandovi una sensazione di buonumore e benessere, non a caso nell’antichità quest’albero era simbolo di immortalità, grazie alla sua tenacia e alla sua resistenza anche in condizioni sfavorevoli.
ORIGINE E DIFFUSIONE
La gaggia, come è conosciuta in Piemonte, è una pianta originaria del Nord America, e ad oggi ha letteralmente invaso i nostri boschi; infatti è molto odiata dai trifulao delle colline di Langhe, Monferrato e Roero perchè infesta i boschi e soffoca le piante tartufigene (quelle in cui, vicino alla loro base e alle loro radici, si possono trovare i pregiati tartufi bianchi).
Nella nostra regione questo albero ha trovato la condizione ottimale per crescere, infatti ad oggi la superficie occupata da questa varietà altamente nettarina è di oltre 85 mila ettari, una delle maggiori estensioni d’Europa.
PROPRIETÁ E CARATTERISTICHE
L’acacia in realtà è una pianta ricchissima di proprietà curative, e fin dall’antichità è stata usata come medicinale naturale per la cura per malattie del tratto respiratorio, come catarro e tosse e mucose infiammate.
Come usare questo rimedio miracoloso? Semplicemente mangiando miele!
I metodi delle nostre nonne, insomma, non sbagliavano: per curare la tosse e il raffreddore non c’è nulla di meglio che mescolare un cucchiaio abbondante di miele nel tè o nell’acqua calda, in modo da sprigionare tutte le proprietà naturali e curative di questo prodotto 100% naturale.
Il miele d’acacia è un monovarietale, cioè deriva da una sola tipologia di pianta, è molto liquido e dal colore giallo chiaro. Il profumo è dolce e leggermente balsamico, quello tipico e più conosciuto del miele ed è lo stesso aroma del suo fiore, che solitamente sboccia a maggio in grappoli bianchi o rosa (molto rari).
Non solo miele, con l’acacia infatti potete anche preparare deliziosi dolci come torte e frittelle di gaggia, attenzione però: portatevi dietro una cavagna (cestino) perchè i fiori sono delicatissimi e deperiscono facilmente una volta colti!