Ogni anno nella capitale delle Langhe si riversano turisti e appassionati di uno degli alimenti più preziosi del mondo: il tartufo bianco Alba, il più pregiato tartufo al mondo che ogni anno è attesissimo da tutti i gourmet sparsi in tutti i continenti.
Cosa è in realtà il tartufo?
Su questo fungo ipogeo è stato detto di tutto: che fosse una malattia del terreno, un parente della patata e un fungo parassita: in realtà è un fungo simbionte che grazie ad un mix perfetto tra terreno, clima e alberi trova terreno fertile per nascere nei boschi e noccioleti del cuneese, in particolare nel Roero, nel Monferrato ma soprattutto nelle Langhe, da dove arrivano i tartufi più pregiati.
Le piante che facilmente ospitano vicino alle loro radici questo fungo ipogeo, vengono chiamate Tartufigene
Quali sono? Rovere, Pioppo Bianco e Nero, Nocciolo, Carpino, Tiglio, Salice Bianco e Cerro ma spesso nascono in luoghi improbabili e per motivi ancora sconosciuti; proprio per questo motivo non è possibile coltivarlo e nasce solo spontaneamente.
Come si conserva il tartufo bianco?
Il tartufo si conserva solo in un modo: dentro un barattolo avvolto in carta da cucina o in uno straccio che va cambiato una volta al giorno, e riposto in frigorifero.
Non bisogna cuocerlo assolutamente, si consuma solo crudo.
Purtroppo non si può nemmeno congelarlo perché una volta scongelato avrà perso completamente le sue caratteristiche organolettiche.
La conservazione sott’olio è sconsigliata perché tende a fermentare, gli olii al tartufo sul nostro sito invece sono garantiti perché vengono preparati con procedimenti particolari che riescono a conservare i profumi originali del Tuber Magnum Pico.
Come si mangia il tartufo?
Assolutamente solo a lamelle, non va mai consumato intero o a pezzetti!
Il modo migliore per consumarlo è con cibi neutri che ne esaltano il naturale sapore, come ad esempio il burro e le uova, infatti i classici tajarin albesi al burro e tartufo sono il modo migliore per apprezzare il tartufo bianco d’Alba.
Se non siete grandi cuochi, andrà benissimo anche un classico uovo all’occhio di bue, oppure i più coraggiosi possono optare per l’uovo in cocotte con panna e parmigiano.
Perfetto anche con la carne cruda battuta al coltello, anche se i veri langhetti non lo disdegnano nemmeno con l’olio in avanzo delle bagna cauda e una biova croccante.
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Foto di Chiara Lazzarin