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Miele monofloreale o uniflorale

Miele monofloreale: origini, benefici e conservazione

“Il miele è una delle esperienze gustative più autentiche che vi possano capitare: la natura ce lo regala così come verrà gustato”.

Così dicono gli apicoltori Brezzo in questo articolo.

In particolare il miele monofloreale è un tesoro naturale ricco di storia, purezza e benefici per la salute. Ma quando è nato, quali sono le sue caratteristiche e come si conserva? Scopriamolo insieme!

Indice:

1. Le origini del miele

2. Miele monofloreale vs miele plurifloreale

3. I vantaggi unici del miele monofloreale

4. Nomadismo delle api e purezza del miele

5. Come conservare il miele nel modo giusto

6. Miele Italiano e miele biologico

LE ORIGINI DEL MIELE

Le origini del miele risalgono all’antichità, quando fu riconosciuto il potenziale distintivo e le qualità uniche di questo prezioso nettare. Le prime menzioni si possono riscontrare in testi e registri di popoli come gli Egizi, i Greci e i Romani. Queste popolazioni, affascinate dalle diverse proprietà e sfumature del miele, iniziarono a identificare e categorizzare le varietà in base alle fonti floreali da cui le api lo raccoglievano.

Le origini del miele

Per la documentazione che disponiamo sembra che gli Egizi siano stati i primi apicoltori. Dal momento che le fioriture non avvenivano nello stesso periodo, si spostavano praticando una sorta di transumanza lungo il Nilo, seguendo la maturazione delle fioriture.
Gli egizi attribuivano al miele proprietà specifiche: veniva utilizzato nella cosmesi, in medicina e nei culti religiosi, soprattutto nei rituali di morte.

Anche i Greci ne riconoscevano i molteplici usi, dalla cucina alla medicina e consideravano il miele un dono degli dèi

L’apicoltura era molto diffusa anche ai tempi dei Romani: autori come Varrone, Plinio il Vecchio e Virgilio ne parlano largamente nelle loro opere. Il miele aveva svariati impieghi: dalla medicina (utilizzato anche come prevenzione e non solo come cura), alla cosmesi fino alla cucina, dove veniva utilizzato come dolcificante, conservante e condimento.

MIELE MONOFLOREALE VS MIELE PLURIFLOREALE

Il miele monofloreale e il miele plurifloreale rappresentano due variazioni distintive e interessanti nel mondo dell’apicoltura, ognuna con le proprie caratteristiche e sfumature che riflettono l’ambiente naturale e il processo di produzione.

Nel miele monofloreale o uniflorale le api raccolgono il nettare da una singola specie di fiore

Questa varietà è la risultante di una fioritura intensiva e concentrata di una determinata pianta durante un periodo limitato. Il processo conferisce al miele un profilo di gusto e un bouquet aromatico distintivo, che varia a seconda del fiore di provenienza. Ad esempio, il miele di acacia avrà note delicate e leggere, mentre il miele di castagno potrà vantare un sapore più intenso e robusto.

miele monofloreale

Invece il miele plurifloreale, noto anche come miele millefiori, è un insieme di diverse specie di fiori presenti nell’area di raccolta delle api. Questa varietà di miele cattura una vasta gamma di aromi e sapori, creando un profilo gustativo complesso e multistrato. Il miele plurifloreale riflette l’ecosistema diversificato in cui le api operano, poiché ogni raccolta di nettare è una fusione di varie fioriture stagionali. Il risultato è un miele dai toni di colore variabili, spesso più scuro, e un gusto che può variare dall’intenso al delicato.

I VANTAGGI UNICI DEL MIELE MONOFLOREALE

Un tratto distintivo del miele monofloreale è la sua associazione con proprietà terapeutiche specifiche
Le piante da cui proviene il miele monofloreale spesso possiedono determinate qualità che possono essere trasferite al miele stesso. 

Ad esempio, il miele monofloreale di manuka è noto per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, mentre il miele monofloreale di lavanda è apprezzato per le sue proprietà calmanti e rilassanti.

miele monofloreale

Inoltre, il miele monofloreale è spesso ricercato per la sua purezza e autenticità. Poiché proviene da una singola fonte di nettare, è meno probabile che si verifichino contaminazioni da altre piante o fonti. Questo rende il miele monofloreale una scelta popolare per chi cerca un prodotto alimentare naturale in grado di riflettere in modo genuino l’ambiente in cui è stato raccolto.

È inoltre un prodotto di grande versatilità in cucina e nella gastronomia. Grazie al suo profilo di gusto distintivo, il miele monofloreale può essere utilizzato per esaltare il sapore di diversi piatti e bevande, aggiungendo una nota speciale a dolci, tè, formaggi e molto altro.

NOMADISMO DELLE API E PUREZZA DEL MIELE

Il nomadismo delle api gioca un ruolo cruciale nella qualità del miele monofloreale. Le api sono spostate da un luogo all’altro per sfruttare diverse fioriture stagionali. Questo nomadismo permette loro di raccogliere il nettare da una varietà di fiori, contribuendo così alla complessità e alla purezza del miele monofloreale.

L’azienda italiana Brezzo fu una delle prime a praticare il nomadismo delle api tra gli anni ’50 e ’70: una follia all’epoca, ma che ha ripagato contribuendo alla produzione di un miele di qualità, alla ricerca dei migliori fiori e pollini.

COME CONSERVARE IL MIELE NEL MODO GIUSTO

La conservazione corretta del miele è essenziale per preservarne la freschezza e le qualità naturali a lungo termine. Il miele è un prodotto con una straordinaria stabilità grazie alla sua bassa umidità e all’acidità naturale. 

Per mantenerne l’integrità, è consigliabile conservarlo in un ambiente fresco e asciutto, lontano dalla luce solare diretta, per evitare che cristallizzi prematuramente. Preferibilmente il miele dovrebbe essere conservato in un luogo con una temperatura costante intorno ai 18-20°C.

L’uso di contenitori di vetro o plastica di alta qualità è importante, poiché il miele può assorbire odori e aromi da materiali di bassa qualità. Tuttavia, evita contenitori metallici che potrebbero reagire chimicamente con il miele. Assicurati che il coperchio sia ermetico per prevenire l’umidità e l’ingresso di insetti. 

Miele monofloreale di tarassaco

Se noti che il miele inizia a cristallizzare nel tempo, metterlo in un bagno d’acqua calda (non bollente) o riscaldarlo delicatamente nel microonde a bassa potenza può ripristinare la sua consistenza originale.

Ricorda che il miele è un alimento a lunga conservazione grazie alle sue proprietà naturali.

MIELE ITALIANO E MIELE BIOLOGICO: LA QUALITÀ E LA SOSTENIBILITÀ HANNO UN (GIUSTO) PREZZO

Il miele italiano e il miele biologico rappresentano il simbolo di eccellenza e sostenibilità nel mondo dell’apicoltura. 

Il miele italiano, rinomato per la sua varietà di sapori e aromi, riflette la diversità dei paesaggi rurali del paese, con le api che raccolgono nettare da una vasta gamma di fiori autoctoni. 

La tradizione apistica italiana è radicata in secoli di conoscenze e tecniche tramandate di generazione in generazione, contribuendo a prodotti di alta qualità apprezzati in tutto il mondo.

D’altro canto il miele biologico rappresenta l’impegno verso la sostenibilità ambientale. Le api che producono miele biologico seguono rigidi standard ecologici, evitando l’uso di pesticidi sintetici e favorendo metodi di gestione naturale delle api. Questo approccio rispettoso dell’ambiente promuove la biodiversità e il benessere delle api, mentre offre un prodotto finalizzato a soddisfare le esigenze di un consumatore sempre più attento alla salute e all’ecosistema.

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