Il Piemonte ha un’antichissima storia e le sue radici gastronomiche sono profonde e radicate nella storia di questa regione. Protagonisti assoluti sono i vari formati di pasta fresca che per secoli ha sfamato intere generazioni, quando ancora questi territori erano poveri e poco conosciuti.
Scopriamo insieme i più famosi formati di pasta piemontese:
Tajarin
Sicuramente il formato di pasta più famoso della cucina piemontese in particolare di quella di Langhe, Roero e Monferrato, ma ormai sono diffusi in tutta la regione. Il Tajarin ricorda le tagliatelle ma si differenzia in quanto tagliate molto più sottili e dalla sfoglia è leggera e finissima.
Per fare la pasta all’uovo le proporzioni sono di un uovo intero per 100 g di farina anche se quelli tradizionali sono di un bel giallo brillante e la proporzione è di circa 30 tuorli per ogni kg di farina.
I tajarin sono famosi anche perchè solitamente accostati con il burro e il tartufo bianco d’Alba, un piatto degno di ogni gourmet!
Ravioles di Melle :
Conosciuti anche come gli gnocchi della Val Varaita questo piatto è un mix di sapori e tradizioni che raccontano un territorio, quelle delle montagne del cuneese. Questo primo piatto preparato con patate, Tumin dal Mel, uova, farina, parmigiano e noce moscata è ricco e sostanzioso, nato per sfamarsi dopo una una dura giornata di lavoro al freddo. La loro forma allungata con le due estremità allungate che ricordano un fuso sono perfette da mangiare con burro oppure con i formaggi di montagna come il famoso Castelmagno d’alpeggio.
Corzetti:
Un tipico formato di pasta della provincia di Alessandria, più precisamente di Novi Ligure anche se spesso li si associa più alla cucina ligure. Questa pasta all’uovo dalla forma piatta e tonda viene tagliata con stampi a cerchio in legno e poi “stampata” con i tipici marchi dei corzetti quando ancora morbida. La particolarità è che ogni famiglia aveva il proprio simbolo che si tramandava di generazione in generazione.
Ravioli:
Questa pasta ripiena è una delle più antiche del mondo e le prime testimonianze risalgono a quasi 1000 anni fa.
Sembrerebbe essere Gavi, al confine tra Piemonte e Liguria la città di nascita di questo antico piatto, proprio qui infatti si trova ancora la storica locanda gestita dalla famiglia Raviolo, per l’appunto. La sottile pasta all’uovo tagliata in quadrati frastagliati, ma soprattutto il ripieno di “magro” cioè formaggio e erbette (bietoline, costine o spinaci) li differenziano dai “cugini” ravioli, preparati invece con ripieno di carne.
Agnolotti
L’agnolotto (in particolare il plin) è uno dei piatto più iconici della cucina piemontese, insieme ai tajarin.
Dalla forma rettangolare di piccole dimensioni e ripieno di carne mista, anche se una ricetta vera e propria non c’è, perchè varia da zona a zona a seconda degl’ingredienti del territorio.
Ma sono gli agnolotti del plin (pizzicotto) i più famosi di tutti, grazie ad una forma particolare che li rende unici e molto golosi. Molto diffusi soprattutto nelle Langhe, vengono tradizionalmente serviti con burro e salvia, con fondi di cottura della carne, oppure con una semplice grattata di tartufo bianco d’Alba.